Ue: Cia, contro emergenze serve politica agricola realmente unitaria

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Il presidente Fini all’evento del Parlamento europeo in Italia con la Rappresentanza della Commissione Ue e FASI

“Questo è il momento delle scelte. Per rispondere alle emergenze in atto, c’è bisogno di soluzioni condivise, non di contrapposizioni, costruendo un’unica, vera, politica agricola europea”. Lo ha detto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, nel suo intervento all’evento “Sicurezza nell’approvvigionamento alimentare e guerra in Ucraina: come far fronte alla crisi in atto riorientando PNRR e Pac”, organizzato dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, in collaborazione con la Rappresentanza della Commissione europea e FASI, oggi a Roma presso Spazio Europa.

“La situazione è difficile, gli agricoltori stanno affrontando una siccità eccezionale, mentre continuano a pagare gli effetti del conflitto, dai rincari alla scarsità delle materie prime -ha spiegato Fini-. E’ chiaro che tocca agire, anche per salvaguardare la sicurezza alimentare globale, tanto più che Pac e Green Deal sono stati impostati prima di tutto questo”.

Per il presidente Cia, “la sfida resta tenere insieme produttività e sostenibilità, ambientale ma anche economica, però questo vuol dire sostenere davvero il primo anello della filiera, perché senza agricoltori non c’è cibo”.

Ecco perché, a livello europeo, “ora c’è bisogno di mettere a regime alternative valide, accelerando sulle NBT, le nuove tecniche di miglioramento genetico, per rendere le colture più produttive, resistenti ed efficienti -ha spiegato Fini-. Ce lo dicono i cambiamenti climatici, le fitopatie, anche le crisi alimentari”.

Inoltre, sulla nuova Pac, “serve più flessibilità, per esempio sugli ecoschemi e sui terreni, a riposo, con decisioni rapide perché gli agricoltori hanno bisogno di programmazione”. Quanto al PNRR, infine, “rimane una grande opportunità, soprattutto dal punto di vista della transizione energetica -ha concluso Fini- però occorrono incentivi”.

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