Cia Agricoltori Italiani Lombardia: il Consorzio del Ticino sta uccidendo l’agricoltura lombarda

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Il presidente Maccazzola: “Forniture idriche ridotte del 50% comunicate il giorno prima dei pagamenti è un atto assurdo e indecente, così le imprese moriranno”

A seguito della decisione del 13 giugno del Consorzio del Ticino di ridurre del 50% le erogazioni di acqua agli utenti del Lago Maggiore, Cia Agricoltori Italiani Lombardia dichiara intollerabile questa iniziativa e preannuncia drammatiche conseguenze per gli agricoltori e gli allevatori ma anche per i cittadini, che tra poco vedranno mancare dalle proprie tavole diversi generi alimentari primari.

La preoccupazione è massima: stiamo già vivendo una crisi idrica inaudita, senza fornitura d’acqua non sarà possibile irrigare i campi e di conseguenza mantenere vive le attività agricole e garantire la produzione di cibo.
A tutto questo si aggiunge la tempistica della decisione, ovvero il giorno prima dei pagamenti da parte degli imprenditori della rata di sottoscrizione al Consorzio del Ticino.

Paolo Maccazzola, Presidente di Cia Lombardia, dichiara: “Le forniture sono già al di sotto di ciò che gli accordi prevedono, annunciare una riduzione il giorno prima del versamento della quota è una cosa assurda oltre che indecente. Gli agricoltori stanno vivendo un periodo economicamente drammatico, non comprendere che questo esborso potrebbe decretare la fine stessa di un’azienda, senza peraltro avere garanzie che la situazione idrica migliori, è un gesto di una gravità assoluta”.

I danni provocati fino ad oggi dalla siccità sono però nulla rispetto a quelli che potrebbero giungere nel breve futuro. Spiega Maccazzola: “Il Consorzio del Ticino ha preso una decisione che porterà alla morte moltissime imprese agricole e senza di esse ben presto mancheranno sulle tavole dei cittadini diversi generi alimentari quali il latte, la carne, le uova e tanti altri prodotti. Non nascondiamoci, è la realtà delle cose.”  

Cia Agricoltori Italiani Lombardia si sta muovendo da tempo per trovare una soluzione, dialogando con gli amministratori regionali e locali, cercando anche assieme alle altre associazioni rappresentative degli agricoltori una strada comune per proteggere e salvaguardare i propri soci.

“Stiamo facendo tutto il possibile per far capire ai consorzi che devono sacrificare il fatturato per salvare le aziende agricole,  se però la loro decisione è quella di dimezzare l’acqua erogata allora ogni sforzo risulterà vano e potremo solo restare inermi a guardare mentre, una ad una, ogni azienda chiuderà per fallimento” conclude Paolo Maccazzola.

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