Covid: Turismo Verde, dopo nuovo Dpcm subito misure di ristoro per agriturismi

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Servono misure di ristoro tempestive e adeguate per i 24.000 agriturismi italiani, penalizzati dal nuovo Dpcm che prevede la chiusura al pubblico alle 18 di tutto il settore della ristorazione. E’ l’appello lanciato da Turismo Verde, l’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, che chiede al governo indennizzi rapidi e dedicati alle categorie della filiera agroalimentare colpite dalle nuove misure anti-Covid, senza le lunghe attese della fase di lockdown, dalla sospensione di Iva e mutui all’esonero dei contributi.

“E’ prioritario proteggere la salute nazionale -spiega il presidente di Turismo Verde, Giulio Sparascio- ma occorre proteggere anche l’economia. Questo Dpcm metterà ancora una volta a dura prova il nostro settore, faticosamente in ripresa dopo mesi di fermo, con i nostri operatori agrituristici di nuovo bloccati dopo aver investito e scommesso sul futuro mettendo le proprie strutture in sicurezza prima dell’apertura a fine maggio”.

Gli agriturismi hanno già perso 600 milioni di euro di fatturato complessivo nel 2020 a causa del Covid e adesso, nonostante le garanzie di distanziamento sociale offerte dagli spazi in campagna, non potranno sostenere i costi di apertura con i soli proventi dei pranzi. Tanto più che mancheranno in questi mesi anche i classici ricevimenti legati alle cerimonie come matrimoni e comunioni. In più, l’aumento dei contagi e le raccomandazioni di restare a casa stanno già portando a numerose disdette.

“Il sacrificio che si chiede ai nostri agriturismi è alto -osserva Sparascio- e speriamo possa essere veramente utile”, nel frattempo “il settore avrà bisogno di un importante sostegno economico, così come tutte le aziende agricole di filiera corta che hanno come unico sbocco commerciale il canale dell’Horeca”.

Per questo, Turismo Verde “sollecita il governo, nel decreto annunciato in settimana e nel prossimo di novembre, a prevedere indennizzi immediati per gli agriturismi, specificando anche i nostri codici Ateco -conclude Sparascio- con alcune misure come: contributi a fondo perduto, esonero dei versamenti di contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, cassa integrazione per i dipendenti, sospensione versamenti Iva previsti per il 16 novembre prossimo, blocco dei mutui”.

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