Emergenza Covid-19, le restrizioni in vigore per gli agriturismi

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I provvedimenti che si sono susseguiti nelle ultime settimane, a cui si è aggiunto l’ultimo Dpcm del 24.10.2020, in vigore fino al 24 novembre, comportano nuove restrizioni per gli agriturismi.

Eccole in sintesi:

– le attività dei servizi di ristorazione (quindi anche gli agriturismi) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00;

– il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi;

– dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico;

– rimane l’obbligo di esporre all’ingresso del locale un cartelloche riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti (vi allego dei cartelli di Regione Lombardia )

– resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze;

– viene confermato il divieto alle festenei luoghi al chiuso e all’aperto, ma allargandolo anche a quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose.

– resta consentita senza limiti di orario la ristorazionenegli alberghi e in altre strutture ricettive (quindi anche per gli agriturismi) limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati. Il tutto sempre nel rispetto dei protocolli e delle linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio, tenuto conto delle diverse tipologie di strutture ricettive. I protocolli o linee guida delle Regioni riguardano in ogni caso: 1) le modalità di accesso, ricevimento, assistenza agli ospiti; 2) le modalità di utilizzo degli spazi comuni, fatte salve le specifiche prescrizioni adottate per le attività di somministrazione di cibi e bevande e di ristorazione; 3) le misure igienico-sanitarie per le camere e gli ambienti comuni; 4) l’accesso dei fornitori esterni; 5) le modalità di svolgimento delle attività ludiche e sportive; 6) lo svolgimento di eventuali servizi navetta a disposizione dei clienti; 7) le modalità di informazione agli ospiti e agli operatori circa le misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire all’interno delle strutture ricettive e negli eventuali spazi all’aperto di pertinenza.

“Queste restrizioni, sono certamente dettate per proteggere la salute nazionale (a seguito di un innalzamento della curva epidemiologica oltre certi limiti ed evitare la saturazione delle terapie intensiva), ma occorre proteggere anche l’economia”, afferma Turismo Verde che ha chiesto al Governo di indennizzare immediatamente le categorie penalizzate da questo DPCM, includendo anche i codici ateco relativi agli agriturismi, con alcune misure come contributi a fondo perduto, esonero dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, cassa integrazione per i propri dipendenti, sospensione versamenti IVA previsti per il 16 novembre prossimo, sospensione mutui.

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