Rivedere tutta la Pac per assorbire meglio l’effetto della crisi

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Articolo pubblicato da: La Provincia Pavese

Il conflitto in Ucraina sta avendo effetti gravi sui mercati agricoli e specialmente quello del mais, fondamentale per la produzione di mangimistica. Un vero aiuto per gli imprenditori agricoli potrebbe essere la revisione delle Politica agricola comune. “La Pac 2022 va ricalibrata – spiega Paolo Maccazzola, Presidente di Cia Lombardia – serve un piano di emergenza efficace: Parlare di rinverdimento (greening) o di Farm to fork non ha alcun senso in questo momento, ma sospendere il set aside, la messa a riposo delle superfici agricole, potrebbe essere un’efficace soluzione per garantire approvvigionamenti e tenuta del settore agricolo, che altrimenti rischia il collasso.”

Anche l’aumento della percentuale dell’iva sul latte pagata dall’industria agrocasearia e la relativa compensazione, che dovrebbe passare da un’aliquota del 10% al 20% , permetterebbe agli imprenditori agricoli e agli allevatori di avere un sostegno immediato per sopperire ai rincari energetici e dei mangimi. “Sarebbe un tipo di intervento molto efficace, più che eventuali aiuti statali come può essere la sospensione dei mutui“, prosegue Maccazzola lo Stato deve invece fare pressione sulla GDO per aggiornare i listini dei mercati, per i consumatori ci sarebbero degli aumenti dei prezzi della spesa, ma è un piccolissimo sacrificio che permetterebbe però al settore agricolo di sopravvivere.”

La situazione avrà ripercussioni su tutta l’Italia. “La borsa granaria ha visto un aumento dei prezzi delle materie di circa il 10% totali in una settimana – conclude – Senza agricoltura e allevamento l’Italia rischia contraccolpi gravi a livello economico e sociale”.

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