Pruduzione di riso, siccità e certificazione Igp. Intervista di Daghetta a Fuori Tg3

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Con oltre 230.000 ettari seminati e oltre 100 varietà coltivate l’Italia resta il primo Paese produttore di riso Europeo.

L’anno scorso la produzione ha raggiunto le 900mila tonnellate, il 60% della quali destinate all’export.

Numeri da primato, sui quali tuttavia incombe la minaccia della siccità e dei cambiamenti climatici che per la coltivazione del riso (e non solo) costituisce un pericolo concreto.

Questo l’argomento di cui si è discusso alla trasmissione Fuori Tg3, andata in onda ieri, 17 aprile e che ha visto fra gli ospiti il presidente di Cia Lombardia Giovanni Daghetta.

“Questo autunno/inverno particolarmente siccitoso ha indubbiamente creato serie preoccupazioni negli agricoltori, solo in parte rientrate a seguito delle piogge dei primi di aprile. Il problema infatti persiste. Il timore è che a luglio la crisi idrica torni d’attualità”, ha commentato Daghetta sottolineando poi la necessità di creare nuovi ed efficienti bacini di invaso e accumulo.

Nel corso della trasmissione si è anche ricordato come gli agricoltori siano i primi custodi del territorio e difensori dell’ambiente.

In particolare la risicoltura, con la tradizionale tecnica della sommersione, grazie al riutilizzo per più volte della stessa acqua e alla progressiva restituzione della stessa ai fiumi, rappresenta un esempio virtuoso di impiego della risorsa idrica. Se l’acqua non fosse condotta al sistema risicolo rischierebbe di finire dalla montagna direttamente in mare, disperdendosi senza alcun beneficio. Venendo invece rallentata e condotta alle colture, riesce ad essere assorbita dal terreno rimpinguando così la falda sotterranea, per poi essere lentamente restituita all’ambiente e agli stessi fiumi a cui era stata sottratta.

Un’analisi condivisa da Daghetta, che ha poi evidenziato i danni anche economici a cui può portare una carenza idrica, ricordando come la siccità che lo scorso anno ha investito il Nord Europa ha determinato l’abbattimento di numerosi capi di bovini da latte.

In trasmissione non si è mancato di sottolineare le importanti qualità nutrizionali del riso, alimento che accompagna l’uomo in tutte le fascia di età.

“Anche per questo abbiamo iniziato un percorso per arrivare ad ottenere la certificazione Igp del riso della valle del Po’, che ha una grandissima tradizione”, ha dichiarato il presidente di Cia Lombardia.

“Siamo impegnati con sette consorzi di agricoltori e sette trasformatori nella stesura di un disciplinare, in modo che sia premiata la qualità del riso, legando il prodotto al territorio in cui è coltivato”.

È possibile vedere integralmente la trasmissione Fuori Tg3 collegandosi, previa registrazione, al link:

https://www.raiplay.it/video/2019/04/TG3-Fuori-TG-54fc0847-4711-4bd9-8b1b-3a448f8decda.html

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