Pensioni, anche nel 2021 prosegue l’esonero per agricoltori under 40

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La legge di bilancio ha confermato l’esonero contributivo per gli agricoltori under 40. Lo comunica l’Inac, il patronato di Cia Agricoltori Italiani spiegando che il provvedimento interessa i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli che si iscrivono per la prima volta all’INPS ed hanno meno di 40 anni.

La legge in particolare prevede, con una modifica all’articolo 1, co. 503 della legge 160/2019, la proroga dello sgravio sulle nuove iscrizioni alla previdenza agricola avvenute tra il 1° gennaio 2021 ed il 31 dicembre 2021 da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali con meno di quaranta anni. La misura era stata introdotta dall’articolo 1, co. 344 e 345 della legge n. 232/2016 con riferimento ai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, di età inferiore a 40 anni, che avessero effettuato una nuova iscrizione nella previdenza agricola nel 2017 o nel 2016 (in quest’ultimo caso solo se iscritti con aziende ubicate nei territori montani o nelle aree agricole svantaggiate); fu poi prorogato anche nel 2018 con la legge 205/2017 ma non nel 2019 ed infine riproposto nel 2020 con la legge n. 160/2019.

L’esonero sarà riconosciuto attraverso un importo pari al 100 per cento della contribuzione IVS (è escluso dall’esonero il contributo di maternità di 7,49€ ed il contributo Inail dovuto, quest’ultimo, solo dai coltivatori diretti) solo per i primi due anni di iscrizione alla gestione previdenziale dei coltivatori diretti. La misura è vantaggiosa in quanto non comporta la riduzione dell’aliquota di computo della prestazione pensionistica. Quindi, non danneggia la misura della pensione. Inac ricorda che l’esonero è incumulabile con altri benefici contributivi previsti dalla normativa vigente.

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