Cia a Lollobrigida: rincari e fauna selvatica in cima alle preoccupazioni degli agricoltori

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Attivare misure tampone a contrasto dei rincari energetici da rendere strutturali in manovra, incentivare l’acquisto delle materie prime, nominare un commissario straordinario a palazzo Chigi per la fauna selvatica e semplificare gli strumenti per il reperimento della manodopera. Queste le priorità della piattaforma programmatica consegnata dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al neo ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, nel primo incontro ufficiale con le organizzazioni agricole. “Cia ha particolarmente apprezzato la disponibilità del ministro a effettuare un incontro in tempi brevi con le rappresentanze degli agricoltori -ha dichiarato Fini-, in linea con la celerità della formazione del nuovo Governo da parte del presidente Giorgia Meloni”.

Per Cia è, dunque, necessario rispondere con urgenza alla crisi energetica che sta strozzando gli imprenditori agricoli. In primis, con l’innalzamento del credito d’imposta dal 20 al 30%della spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio agricolo (incluso il secondo trimestre 2022). Cia reputa anche sostanziale l’innalzamento dal 30 al 40% del credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica alle aziende agricole, come previsto per le energivore. Rispetto a entrambe le misure, Cia ritiene indispensabile che diventino strutturali nella prossima manovra di bilancio. Si dovranno, inoltre, prevedere in manovra nuovi incentivi fiscali per sostenere l’acquisto dei fattori di produzione agricola (fertilizzanti, fitosanitari, mangimistica e sementi), che hanno raggiunto costi insostenibili. In risposta agli effetti delle emergenze climatiche, andrà anche considerato l’esonero dei contributi previdenziali e il credito agevolato per i territori colpiti dalle calamità naturali.

In merito all’emergenza fauna selvatica, Cia chiede la nomina di un commissario straordinario con pieni poteri presso la presidenza del Consiglio e il coordinamento di una cabina di regia con le Regioni per riformare la legge 157/1992. Sarà essenziale rendere chiari gli obiettivi di depopolamento degli ungulati e superare il regime de minimis per gli indennizzi alle aziende colpite dai danni.

E’, infine, prioritaria una maggiore flessibilità e semplificazione degli strumenti per risolvere il cronico problema del reperimento di manodopera agricola stagionale, anche avvalendosi delle possibilità offerte dall’innovazione digitale.

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