Crisi climatiche, crisi sanitarie, tensioni sociali e una situazione geopolitica critica hanno caratterizzato i 5 anni di questo mandato europeo.
Nella legislatura che sta per terminare, la Commissione europea ha intensificato la sua azione per contrastare i cambiamenti climatici, anche attraverso la proposta di numerose iniziative legislative tutte finalizzate al raggiungimento della neutralità climatica dell’Europa al 2050.
Spesso a fare le spese di queste iniziative è stata l’agricoltura.
Si è consumata una innaturale spaccatura tra ambiente e agricoltura, quest’ultima vista da alcuni come un problema anziché essere considerata parte della soluzione.
Le future politiche europee dovranno guardare con lungimiranza e strategia alle sfide da affrontare, senza strappi e diktat imposti dall’alto. Poche politiche ma buone.
Gli agricoltori vogliono e hanno bisogno di uno sviluppo ulteriore verso la sostenibilità per continuare ad affrontare il cambiamento climatico ed essere in grado di adattarsi.
Per questo Cia Agricoltori Italiani ha pubblicato un manifesto composto da 9 richieste che gli agricoltori fanno alle istituzioni europee. Di seguito l’elenco dei 9 punti, per leggere il manifesto completo andare QUI
1 – IL VALORE LUNGO LA FILIERA è il problema da affrontare! Ad ogni prodotto agricolo deve essere riconosciuto il giusto valore.
2 – UN RICONOSCIMENTO DELLE AREE RURALI quale presidio strategico per il futuro delle popolazioni dell’Unione Europea. Gli agricoltori devono essere al centro di una visione strategica per lo sviluppo delle aree rurali in quanto produttori di cibo, custodi del territorio, protettori dell’ambiente, operatori sociali che creano beneficio per la collettività.
3 – IL SUOLO: elemento fondamentale per la produzione agricola e per la sicurezza alimentare UE.
4 – LA RISORSA ACQUA: bene prezioso per l’agricoltura e l’umanità. Fondamentale intervenire sulla gestione anche a livello UE, definendo una Strategia di governo comune della risorsa idrica.
5 – IL COMMERCIO: tema centrale per il settore e per il futuro dell’Europa. Nel momento in cui l’UE continua a definire standard sempre più stringenti, per valorizzare la produzione agroalimentare europea è necessario adottare il medesimo approccio a livello internazionale.
6 – IL BILANCIO EUROPEO deve essere adeguato e capace di rispondere alle sfide. Le sfide del cambiamento climatico e della neutralità climatica vanno affrontate concretamente e pragmaticamente da parte di tutti i settori economici, anche con risorse specifiche.
7 – LA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA: bisogna intervenire per rivedere le principali difficoltà dell’attuale legislazione e facilitare l’implementazione delle norme. Serve una Politica economica che tuteli l’andamento produttivo europeo e il reddito agricolo, redistribuisca le risorse valorizzando il lavoro degli agricoltori e il loro ruolo di custodi dell’ambiente e delle aree rurali.
8 – L’INNOVAZIONE, LA RICERCA E LA FORMAZIONE: le sfide da affrontare richiedono un maggiore coordinamento a livello europeo tra i diversi enti nazionali di ricerca. L’innovazione, per essere utilizzata e diffusa, va spiegata. La formazione in agricoltura, quindi, deve continuare ad essere una priorità dell’UE
9 – I GIOVANI E IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA: rimane centrale e diffusa la problematica del ricambio generazionale che deve essere strutturalmente affrontata. Accesso al credito e accesso alla terra come chiave di svolta per i futuri investimenti dei giovani in agricoltura, oltre alla valorizzazione e allo sviluppo di servizi nelle aree rurali.
Rappresentiamo gli agricoltori e vogliamo un’Europa sociale capace di affrontare le future sfide globali, che intervenga in maniera strategica su temi fondamentali per i cittadini europei con un’agricoltura che sia al centro di un futuro sfidante, soprattutto in termini di sicurezza alimentare.
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